Tour de France
Tour de France: startlist, ritirati, squalificati e comunicati della Giuria
02/07/2023 ALLE 13:25
L’ordine d’arrivo
1. C. RODRIGUEZ (INEOS Grenadiers) | 3h58’45” |
2. T. POGACAR (UAE Emirates) | +5” |
3. J. VINGEGAARD (Jumbo-Visma) | st |
4. A. YATES (UAE Emirates) | +10” |
5. S. KUSS (Jumbo-Visma) | +57” |
6. J. HINDLEY (BORA – hansgrohe) | +1’46” |
7. F. GALL (AG2R Citroen) | st |
8. P. BILBAO (Bahrain – Victorious) | +3’19” |
9. S. YATES (Jayco AlUla) | +3’21” |
10. G. MARTIN (Cofidis) | +5’57” |
La cronaca
È il giorno del tappone alpino al Tour de France 2023: cinque GPM e quasi 4200 metri di dislivello tra Annemasse e Morzine les Portes du Soleil, anche se il traguardo è in discesa. Non c’è neanche il tempo di scaldare la gamba che la corsa riserva un colpo di scena. Una maxi-caduta, innescata dall’asfalto viscido, coinvolge oltre mezzo gruppo dopo circa sei chilometri. La direzione di corsa decide di neutralizzare la tappa per permettere a tutti i corridori di verificare le loro condizioni fisiche e di rientrare senza affanni. Ma il capitombolo estromette dai giochi Antonio Pedrero (Movistar) e Louis Meintjes (Intermarché – Circus – Wanty) e acciacca diversi altri corridori. Si riparte dopo diversi minuti e si sprecano gli attacchi per andare in fuga.
Tutti giù per terra! Maxi caduta: Vingegaard la scampa e la tappa viene fermata
Comincia il Col de Saxel (3ª categoria di 4,2 km al 4,6%) e tra i più attivi in testa alla corsa ci sono i “soliti” Julian Alaphilippe (Soudal – Quick Step) e KristsNeilands (Israel – Premier Tech). I due accelerano e poi vengono raggiunti anche da Alexey Lutsenko (Qazaqstan) e Dani Martinez (INEOS Grenadiers). Quest’ultimo beffa Alaphilippe in cima alla salita. Nel frattempo, arrivano altri tre ritiri: Esteban Chaves (EF Education-EasyPost), malconcio dopo la caduta iniziale, ma anche Romain Bardet (dsm – firmenich) e James Shaw (EF Education-EasyPost), finiti malamente a terra nella discesa seguente al GPM. Prima di tornare a salire, anche Michal Kwiatkowski (INEOS Grenadiers), Thibaut Pinot (Groupama – FDJ), Neilson Powless (EF Education-EasyPost), Mikel Landa, Wout Poels (Bahrain – Victorious), Nils Politt (BORA – hansgrohe), Giulio Ciccone, Juan Pedro Lopez (Lidl Trek), Guillaume Martin, Simon Geschke (Cofidis), Alex Aranburu, Gorka Izagirre, Matteo Jorgenson (Movistar), Michael Woods, Hugo Houle (Israel – Premier Tech), Lawson Craddock (Jayco AlUla), Clement Champoussin (Arkea Samsic), Tobias Johannessen (Uno-X) si riportano sulla testa della corsa per un totale di ventidue uomini al comando.
Anche Martinez nella fuga e il colombiano batte Alaphilippe al GPM
Altri corridori a terra in discesa: Bardet fatica a stare in piedi e si ritira
Subito dopo, inizia il Col de Cou (1ª categoria di 7 km al 7,4%). Qui si scatena la bagarre per la maglia a pois, visto che là davanti ci sono tutti i contendenti principali. Ciccone fa lavorare Lopez e riesce a prendersi la vetta, davanti a Powless e Alaphilippe. Il gruppo maglia gialla non lascia troppo spazio vista la composizione della fuga e in questa fase mantiene il distacco inferiore al minuto, grazie al lavoro della Jumbo-Visma. Non c’è un attimo di tregua e dopo la discesa – in cui guadagnano qualcosa Aranburu, Izagirre e Johannessen, inizia subito anche il Col du Feu (1ª categoria di 5,8 km al 7,8%). Anche stavolta Ciccone accelera ben lontano dallo scollinamento, aiutato nella prima parte da Lopez. Con loro ci sono anche Pinot, Landa e Woods. Il canadese è il più pimpante e prova a sorprendere l’abruzzese, che però è attentissimo. Giulio lancia una volata debordante per il GPM e svernicia il rivale, avvicinandosi sempre più alla maglia a pois. Anche perchè stavolta, Powless fatica e non prende punti.
Ciccone, oggi, è di un’altra categoria: altro GPM vinto e Magrini perde la testa
Ci sono anche dei tifosi italiani per strada per Ciccone: “Vai Giulioooo!”
Per un attimo Ciccone non aspetta nessuno e continua la sua azione in solitaria, ma poi, saggiamente, si lascia riprendere da Woods, Landa, Poels, Aranburu e Pinot, mentre in un secondo momento rientrano anche Martin, Houle, Gorka Izagirre, Martinez e Lutsenko. Il gruppo maglia gialla si avvicina pericolosamente e staziona a trenta secondi in questa fase di discesa. È il momento del Col de la Ramaz (1ª categoria di 13,9 km al 7,1%) e anche in questo caso Ciccone rompe gli indugi per primo, praticamente a inizio salita. Solo Woods resta con lui. Ma la Jumbo è un martello e il gruppo incombe. Il canadese molla per primo, lasciando solo l’abruzzese in testa alla corsa. Ma anche Cicco deve arrendersi e viene ripreso a otto chilometri dallo scollinamento, staccandosi subito dopo. Il ritmo della Jumbo continua a essere logorante e il gruppo dei migliori viene scremato sempre di più. Van Aert fa la locomotiva nell’ultimo tratto e passa per primo al GPM, in un plotoncino ormai ridotto a diciassette unità. Ci sono ovviamente Vingegaard e Pogacar, oltre a Hindley, Rodriguez, i fratelli Yates, Bilbao, Majka, Gaudu, Gall, Harper, Martin, Kelderman, Kuss, Castroviejo, Grossschartner. Pidcock, invece, perde una trentina di secondi.
Ciccone sbuffa! La Jumbo sta rientrando e l’abruzzese non la prende bene
Van Aert è letteralmente scatenato in discesa e mette in difficoltà alcuni degli atleti nel gruppo di testa, tra cui Simon Yates, Felix Gall e Guillaume Martin. Ma soprattutto vanifica il tentativo di rientro di Pidcock (e di Soler, Buchmann e van Baarle insieme a lui). Davanti, così, restano solo dodici uomini: van Aert, Vingegaard, Kuss, Kelderman, Pogacar, Adam Yates, Majka, Grossschartner, Rodriguez, Hindley, Bilbao, Gaudu. Dopo qualche chilometro di faticoso inseguimento, quando la strada tira già leggermente all’insù, Simon Yates, Harper, Gall e Martin riescono a chiudere il gap. Il Col de Joux Plane (hors catégorie di 11,6 km all’8,5%) comincia sempre con van Aert al comando delle operazioni.
Van Aert da paura anche in discesa! Bilbao riesce a rientrare, staccato Simon Yates
Il belga si sposta per lasciare posto a Kelderman, ma a quel punto la UAE sorprende la Jumbo. Pogacar manda Majka a tirare e scombina i piani della squadra neerlandese, fin lì in controllo totale. Van Aert, che si era già staccato, viene invitato dall’ammiraglia a tornare in gruppo e lui lo fa con una forza fisica e mentale da primo della classe. Il classe ’94 lavora ancora per qualche centinaio di metri, prima di lasciare il posto a Sepp Kuss. L’andatura dello statunitense è come sempre letale per molti e davanti rimangono solo Vingegaard, Pogacar, Adam Yates, Rodriguez, Hindley e Gall. Dopo una fase di stallo, si entra nel tratto duro e perdono contatto anche Gall e Hindley. A 4,5 chilometri dalla vetta, si muove Adam Yates e con il britannico restano solo Pogacar e Vingegaard. Lo sloveno sferra il suo attacco circa un chilometro dopo.
“Pistaaaaaa!” Van Aert torna in gruppo e li mette tutti in fila: clamoroso il belga
Anche stavolta Vingegaard perde qualche metro, ma non affonda mai. Pogacar mantiene un vantaggio di venti metri per circa due chilometri e quando capisce di non riuscire a fare ulteriormente il vuoto, aspetta il danese. Manca più di un chilometro al GPM e i due cominciano una fase di studio incredibile, pedalando quasi sul posto. Un marcamento che permette al mai domo Rodriguez di avvicinarsi molto, nella fase che di fatto decide il vincitore di questa tappa. A 500 metri dallo scollinamento, Pogacar riparte ma deve desistere quasi subito perchè le moto davanti sono troppo vicine e smorzano il suo allungo. Lo sloveno è visibilmente contrariato e si fa beffare da Vingegaard, che lancia lo sprint al momento giusto e guadagna tre secondi di abbuono sul rivale al GPM.
Clamoroso! Pogacar attacca Vingegaard ma viene bloccato da una moto
Ai -9, Adam Yates e Rodriguez rientrano su Pogacar e Vingegaard e lo spagnolo tira dritto. Pogacar deve condurre da solo l’inseguimento, perchè il compagno di squadra resta a sua volta leggermente attardato in discesa e Vingegaard non gli dà certo il cambio. Ma la rincorsa è vana. Rodriguez mantiene l’esiguo vantaggio fin sul traguardo e coglie il terzo successo della sua giovane carriera, di certo il più importante. Pogacar battezza Vingegaard in volata, ma nel computo totale di giornata concede un secondo al rivale. Per la prossima sfida, con ogni probabilità, occorrerà aspettare solo poche ore.
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A quanto ammonta il montepremi?
Piazzamento | Premi |
1° | 500.000 |
2° | 200.000 |
3° | 100.000 |
4° | 70.000 |
5° | 50.000 |
6° | 23.000 |
7° | 11.500 |
8° | 7.600 |
9° | 4.500 |
10° | 3.800 |
11° | 3.000 |
12° | 2.700 |
13° | 2.500 |
14° | 2.100 |
15° | 2.000 |
16° | 1.500 |
17° | 1.300 |
18° | 1.200 |
19° | 1.100 |
Dal 20° al 160° | 1.000 |
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2023-07-15 16:24:12 ,